giovedì 2 gennaio 2014

Orange is the new black


Al di là dei soliti cliché anticristiani di chiara matrice giudaico-hollywoodiana (Ebrei=simpatici, autoironici, colti, Cristiani=fondamentalisti, beceri, cattivi) a cui la creatrice della serie, Jenjii Kohan già ci aveva abituato con Weeds, questa nuova serie Netflix è veramente bella. E' bello soprattutto vedere, finalmente, donne VERE, che cagano, pisciano, sono ignoranti, arroganti, fastidiose, brutte e cattive e che proprio per questo non si può fare a meno di amare.  Piper Chapman è una brava ragazza bianca del Connecticut che per una stupidaggine fatta 10 anni prima, viene condannata a 15 mesi di reclusione in un carcere di minima sicurezza. Qui dovrà fare i conti con chi è veramente, col suo passato e col suo presente, senza poter fuggire da nulla, soprattutto da se stessa. In carcere troverà anche la donna che è stata la causa del suo incarceramento e che fu la sua amante nella sua fase lesbo post-college, la giunonica e affascinante Alex Vause (come da foto allegata), che è per me, la vera protagonista della serie (nonché dei miei più recenti sogni erotici)
13 puntate da 40 minuti l'una, sembreranno poche e (mezzo SPOILER) il solito finale aperto a seconda di chi firmerà, di chi non firmerà, di quanti soldi ci staranno, di quanti hanno guardato la serie, non mi ha sorpreso affatto, non aiuterà certo a sostenere in modo più sereno l'attesa per la seconda stagione prevista per la prossima estate.
Da guardare assolutamente!

1 commento:

  1. non riesco a dire granché qui. ma sono una ragazza e mi piacerebbe parlarti. se vuoi, contattami a questo indirizzo email: conlelabbrasulvuoto@hotmail.com
    spero tu lo faccia.

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